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Pittore napoletano attivo alla
Pittore napoletano attivo alla meta del XVII secolo (Giovanni Quinsa?)
Coppia di nature morte di frutta
Olio su tela
cm 53x89
I due dipinti presentano caratteri fortemente spagnoleggianti in analogia con bodegones iberici della prima metà del Seicento. La regia luministica tenebrosa indaga i diversi oggetti disposti su due ripiani di pietra lavorata evidenziando e scolpendo le forme, modellando le superfici. La luce che scorre sui frutti, sulle coppe cesellate, sul fiasco e sui tovaglioli crea una sorta di metafisico spazio scenico e prospettico, di forte senso realistico. Il fondale scuro accentua la concretezza tangibile delle cose. Per via di questi riferimenti così particolari, riteniamo che le due tele possano essere attribuite al pittore spagnolo attivo a Napoli a metà Seicento Giovanni Quinsa. Il nome di questo pittore sconosciuto alle fonti appare su due nature morte passate sul mercato nel 1972 e nel 1991. Le opere firmate evidenziavano – secondo Raffaello Causa - rapporti con Blas Ledesma e Luca Forte. Causa fa poi notare come Quinsa affronta dei temi, come i frutti tagliati in un certo modo, il tovagliolo piegato, il pane i fiaschi, che saranno sviluppati da Giovan Battista e da Giuseppe Recco. Giovanni Quinsa fu attivo a Napoli in un tempo, la prima metà del Seicento, non ancora ben approfondito dagli studi. Fa notare il rapporto fra queste due nature morte ed opere romane del Verrocchio: un legame che si colloca nell' ambito di conosciuti scambi culturali fra Roma e Napoli.