Falkland, lampada da soffitto
Designer: Bruno Munari
Produzione: Danese
La ricerca formale e concettuale di Bruno Munari attraversa trasversalmente arte, design e comunicazione. Il suo lavoro accoglie certamente l’influenza del Futurismo, in particolare facendo propri i concetti di estetica della velocità e del prevalere del dinamismo, della macchina come mezzo di creatività ed il concetto della sintesi delle arti.
Benché Munari si fosse allontanato poi dal movimento futurista, alcuni temi fondamentali hanno continuato ad accompagnare tutto il suo lavoro.
Si pensi, infatti, all’attività del MAC (Movimento Arte Concreta), di cui egli fu uno dei fondatori nel 1948, che teorizzava la sintesi delle arti in espressioni di pura forma e colore, svincolate da qualunque significato simbolico. L’arte è concepita non come figurativa ma come puro astrattismo geometrico, libero da qualunque riferimento con l’esterno, realizzata attraverso semplici figure di base.
L’esperienza del MAC conduce Munari a sviluppare la ricerca di una progettualità seriale che cercava di ricostruire un sistema estetico partendo dalle tecnologie industriali.
Nascono così, ad esempio, le lampade, macchine per illuminare, combinazione perfetta tra il materiale di cui esse sono fatte e il modo in cui devono funzionare, così come succede in natura, dove ogni elemento è “assemblato” secondo un perfetto equilibrio.
Seguendo la ricerca delle potenzialità espressive dei materiali poveri, i progetti di lampade sono caratterizzati da forme geometriche semplici. L’impatto che esse restituiscono è direttamente legato al differente tipo di materiale impiegato e al loro colore.
Tra la fine degli anni ‘50 e gli anni ‘80 la Danese, con la sua produzione artigianale, diventa un’importantissima realtà che media tra arte e design, modello di piccola industria e grande immagine, producendo linguaggi espressivi nuovi e spazi autonomi per la riflessione progettuale.
A partire dal 1958 Munari progetta per Danese alcuni modelli di lampade: sospensioni esagonali, sospensioni triangolari, lampade da tavolo di varie forme e materiali.
Nel 1964 Munari progetta la lampada Falkland, realizzata in tessuto elastico lavabile.
Nel libro “Arte come Mestiere” Munari utilizza l’esempio di questa lampada per spiegare il concetto dell’origine di una forma spontanea.
Come la natura crea le sue forme per unire materiale e funzione, così nasce il progetto di Falkland. La lampada è costituta da tre elementi fondamentali: l’elasticità del materiale, la tensione creata dagli elementi circolari in metallo di varie dimensioni, il peso che spinge verso il basso gli elementi. Queste tre componenti producono spontaneamente una forma, creando un perfetto equilibrio tra le forze.
E così nasce la macchina-lampada che svolge la sua funzione occupando il minimo volume, al minimo costo, col minor uso di materiale, col minimo impatto simbolico.