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Pietro Francesco Guala
(Casale Monferrato 1698 - Milano 1757)
Ritratto del Conte Angelo Fran
Ritratto del Conte Angelo Francesco Benso di Pramollo
Olio su tela
cm 257x154
L'importante e storico dipinto rappresenta Angelo Francesco Benso di Pramollo (1675-1762), illustre magistrato piemontese, sostituito procuratore generale nel 1720; avv. fiscale generale di Piemonte nel 1735; reggente la R. Cancelleria di Sardegna nel 1740; reggente del Consiglio di giustizia di Piacenza; primo presidente della Camera dei conti nel 1749. Il Pramollo fu contemporaneamente presidente del S. S. R. Consiglio di Sardegna nel 1754. Fu infeudato di Pramollo nel 1745. Il Conte aveva uno stemma simile a quello dei marchesi di Cavour, col motto PAX. Lo scudo era d'argento, alla pianticella di avena, di verde col capo di rosso carico di tre conchiglie d'oro ordinate in fascia, come sostegno due leoni al naturale: esattamente come si può vedere nel dipinto.
Il grande ritratto era in epoca ottocentesca presso il Conte Sclopis, dello stesso personaggio si conosce anche un secondo ritratto nella sala consigliare del comune di Carmagnola.
Il Conte è raffigurato nel pieno dei suoi poteri: in piedi davanti al suo scranno, vestito con la cappa nera con i bordi di ermellino, dietro di lui la spada della giustizia, sul tavolo la mazza della magistratura torinese e il campanello d'argento, sulla sinistra il busto del re Carlo Emanuele III.
Il quadro, un vero capolavoro del Guala, evidenzia la sua lodata capacità di ritrattista che gli valse la stima del Lanzi e una vastissima clientela, formata da nobili e alto-borghesi piemontesi che molto apprezzavano il suo stile duttile e ricco di riferimenti culturali genovesi e veneti.
Il dipinto cronologicamente si colloca alla fine del decennio in cui l'artista lavora per la famiglia Scarampi per la quale esegue una grande galleria di ritratti di antenati nel Castello di Camino Monferrato, verso il 1750/52, in concomitanza anche con le cariche ricoperte dal Conte di Pramollo.